Pandolce Genovese per un Dolce Natale

di Roberta Boggi

12 dic, 2014

Cucina Ligure Notizie

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Il pandolce genovese o pandolce è il tipico dolce ligure che si prepara nelle festività natalizie. Ha due varinati: quella più antica bassa e quella più recente leggermente più alta e morbida. Secondo un’antica tradizione ne va tenuta da parte una fetta per i poveri e una fetta da mangiare il giorno di San Biagio il 3 febbraio, protettore della gola. Nel dialetto ligure il dolce viene chiamato “pandöçe”. La ricetta giunge dal medioevo e associa ad ingredienti italiani, quali quelli del pane, i profumi orientali come quelli dell’acqua ai fiori di arancio, dei pinoli, dello zibibbo, del cedro candito. Il pandolce, nei secoli, ha percorso molta strada: è infatti arrivato nel Regno Unito dove viene è chiamato Genoa Cake.

La Storia del Pandolce Genovese

Molte sono le teorie riguardo l’origine di questo dolce: alcuni sostengono che arrivi dalla Persia, altri dicono che è una rielaborazione del dolce genovese del pane con lo zibibbo. Ma la teoria forse più attendibile è quella che racconta di Andrea Doria, principe-ammiraglio della Repubblica di Genova, che bandisce un concorso tra i maestri pasticceri di Genova per un dolce rappresentativo della ricchezza della città, nutriente, a lunga conservazione e soprattutto adatto ai lunghi viaggi per mare.

Sino ai primi del 900 quasi nessuna pasticceria o forno vende il pandolce perchè sono le stese casalinghe che lo preparano in casa. Viene preparato solo per i “foresti” (forestieri), che lo ordinano espressamente per portarselo nelle case lontane.

L’Antica Preparazione

La lievitazione è importantissima per questo dolce perchè deve avere un caldo costante: nei tempi antichi alcune scignùe (signore) per assicurare questo calore se lo portano a letto, ponendolo in fondo, vicino allo scaldino.

Poi lo si cuoce nel “runfò” cioè una stufa di mattoni, a carbone o a legna, con forno metallico e in genere senza canna per il fumo, o si porta dal fornaio di fiducia.

La Tradizione del Pandolce il Giorno di Natale

Come vuole la tradizione ligure, è il più giovane della famiglia a portare il dolce sulla tavola e il capofamiglia, terminato il pranzo, taglia solennemente il pandolce: la prima fetta era destinata alla Mamma “per l’assaggio” che dopo recita l’augurio che dice: 

Vitta lunga con sto’ pan!
Prego a tutti tanta salute
comme ancheu, comme duman,
affettalu chi assettae
da mangialu in santa paxe
co-i figgeu grandi e piccin,
co-i parenti e co-i vexin
tutti i anni che vegnià
cumme spero Dio vurrià.

“Vita lunga con questo pane! Prego per tutti tanta salute, come oggi, così domani (si possa) affettarlo qui seduti, per mangiarlo in santa pace coi bambini, grandi e piccoli, coi parenti e coi vicini, tutti gli anni che verranno, come spero Dio vorrà”

Poi il Papà legge ad alta voce le letterine che i figli gli hanno messo sotto il piatto, e i bimbi recitano la poesia stando in piedi sulla sedia.

 

Ricetta


  • Tempo di Preparazione: 30′+1h. per la cottura
  • Difficoltà: facile
  • Porzioni: 6

Ingredienti

  • Farina 500 gr.
  • Burro 120 gr.
  • 1 Uovo
  • Zucchero 175 gr.
  • Uvetta passa 110,00 gr.
  • Cedro e arancia canditi 90 gr.
  • Pinoli 30 gr.
  • Lievito 1 bustina
  • Scorza di limone gratugiato
  • Latte 50 ml.
  • Acqua di fiori d’arancio 3 cucchiai
  • Sale 1 cucchiaino

Procedimento

Come prima cosa devi accendere il forno a 180°, poi disponi la farina a fontana con l’aggiunta del sale e prendi il burro a temperatura ambiente e lo mischi alla farina, all’uovo, allo zucchero, al latte e all’acqua ai fiori d’arancio. Ora è importante impastare a lungo finchè non ottieni un composto omogeneo, poi aggiungi i canditi, l’uvetta, i pinoli e infine il lievito.

Ora forma il pandolce che ha la tipica forma a semisfera schiacciata e pratica un taglio a croce sulla sua sommità. Ora il tuo pandolce è pronto per essere infornato.

Mettilo in forno per circa 1 ora (consigliabile per i primi 30 minuti in forno ventilato). Quando è cotto, lo ritiri e lo lasci raffreddare a temperatura ambiente, quindi trasferisci il pandolce sul piatto da portata, e decora la sua sommità con un rametto d’alloro. Ora è proprio pronto per essere portato in tavola il giorno di Natale!

Questa è la ricetta originale, ma se vuoi puoi sostituire l’uvetta e i canditi con gocce di cioccolato e mandorle! Piacerà sicuramente ai bambini!

Vino Consigliato

Dopo aver letto la sua storia, intuisci qual’è il miglior vino per accompagnare il pandolce? E’ lo Zibibbo!

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